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Ad un anno dalla tragedia di Fukushima, ricordando l’avvenuto, una cronaca del presente

di Tomomi Hayashi

 

Una tragica esperienza che un popolo non dovrebbe mai vivere

 

da tomomi, giappone marzo 2012

In questo momento in Giappone fa ancora freddo ma ci avviciniamo alla fioritura dei ciliegi.

Oggi ricorre l’anniversario dello tsunami e molti programmi televisivi sono incentrati sul ricordo.

Ancora oggi di più di 3500 persone non si sa nulla e 200.000  non possono rientrare nelle proprie case. Vivono  in condizioni provvisorie separati dai familiari per ragioni di lavoro dei genitori o di scuola dei figli.

Tutta la zona intorno a Fukushima è interdetta e non ha prospettive future né per l’agricoltura né per la pesca.

Il problema dei rifiuti è anche grande.

Più di 4000 tonnellate di detriti ancora sono sul posto. E lo smaltimento è reso difficoltoso dalla mancanza di accettazione delle regioni vicine. Perché tutti i giapponesi sono disponibili a fare offerte ma nessuno vuole correre rischi per paura di contaminazioni.

Tuttora nel territorio contaminato, non si sa come, sopravvivono animali domestici e di allevamento, inavvicinabili anche per le organizzazioni onlus perchè l’ingresso nell’area è permesso solo a persone autorizzate e quindi non è possibile portare alcun tipo di aiuto.   Non si sa fino a quando questa proibizione durerà.

Una onlus si sta ancora occupando di affidare 200 cani e 130 gatti provenienti da questa area, ma le difficoltà sono date dal fatto che molti di coloro che accettano di prendere questi animali sono essi stessi sfollati e vivono in condizioni precarie

Artisti e cantanti stanno promuovendo l’aiuto alla popolazione visitando  e facendo show e concerti e questo dà sicuramente forza.

Lo stesso imperatore, malgrado sia stato appena dimesso da un’ operazione chirurgica al cuore, è presente oggi per una cerimonia commemorativa nelle zone colpite dando così molta speranza alla gente. Noi lo rispettiamo più che mai.

Invece nei confronti del governo relativamente a questa tragica vicenda c’è molta sfiducia perché le informazioni sono poche e superficiali. Le stesse società che si occupano di nucleare tendono a minimizzare le reali condizioni.

Per chi non lo sapesse le scosse di terremoto sono continuate per tutto l’anno riducendosi solo ora a circa una scossa a settimana di magnitudo 3 o poco più. Abbiamo imparato a conviverci e tutti stanno esercitandosi a probabili future situazioni di emergenza quali comunicazioni con i familiari, fuga e approvigionamento di viveri.

Purtroppo è prevista una nuova e grandissima scossa di terremoto nei prossimi 10 anni.

Assistendo ai programmi televisivi e riflettendo sul presente sto vivendo con molta tristezza nel cuore.

 

 

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2 Commenti

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