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Medicina Estetica – Parliamo di PEELING -

Dott. Massimo Fasolis

La medicina estetica è rappresenta da quelle pratiche non chirurgiche finalizzate  ad ottenere un effetto rigenerante e rivitalizzante sulla cute, prevalentemente del viso.

Il gruppo di pratiche utilizzate a tale scopo vengono raccolte sotto la classificazione di Peeling.

Il Peeling può essere eseguito con tecniche chimiche, le più diffuse, con tecniche laser o, ormai in disuso, con tecniche meccaniche.

 

PEELING MECCANICO

Partendo dalle ultime, come detto ormai rarissime, si trattava di eseguire l’asportazione degli strati superficiali della cute eseguendo un’abrasione più o meno profonda con l’utilizzo di frese diamantate di forma cilindrica. Tale metodica trovava indicazione nelle gravi alterazioni degli strati superficiali della cute quali ferite ipertofiche, cicatrici da vaiolo e quadri acneici gravi. Limiti di tale metodo era la scarsa prevedibilità del risultato e la profondità dell’asportazione, con la possibilità di insorgenza di esiti cicatriziali peggiori di quelli per cui si era intervenuti.

 

PEELING CHIMICO

Si attua eseguendo ripetute applicazioni di acidi a percentuali di concentrazione diverse (e quindi più o meno aggressivi), che devono essere applicati nelle varie zone del viso, lasciati agire e poi tamponati con una soluzione basica sovra satura. Il numero delle sedute e la loro durata è legata all’entità del problema da risolvere. Questa tecnica, ormai ampiamente diffusa, riesce a rendere la cute lucente, distesa e di aspetto decisamente più piacevole, dando anche un leggero senso di distensione  della cute del viso. Non è assolutamente indicata l’applicazione di tale acido nelle regioni palpebrali e del vermiglio labiale. E’ una tecnica  assolutamente modulabile, poco invasiva e ottiene risultati molto soddisfacenti. Ovviamente essendo legata alla continua rigenerazione cutanea deve essere ripetuta periodicamente.

 

PEELING A LASER

Prevede tempi di applicazione molto lunghi, costi elevati, risultati paragonabili al peeling chimico.

 

Tutte queste metodiche oltre a distendere e migliorare l’aspetto della cute del volto sono ideali nel trattamento delle macchie discromiche senili sia sul viso che sul dorso delle mani. Ovviamente anche in questo caso si ottengono dei risultati temporanei che vanno poi riconfermati nel tempo.

 

Il paziente dopo tali trattamenti ha una degenza differente:

PEELING MECCANICO: spesso si aveva un post operatorio complesso con dolore formazione di croste (escare) necessità di confezionare una medicazione compressiva e terapia antibiotica di supporto per evitare sovra infezioni cutanee. Impossibilità di esposizione al sole per qualche settimana

PEELING CHIMICO: diversi gradi di arrossamento con eventuale comparsa di qualche piccola flittena che si riassorbe nel giro di 24/48 h. Impossibilità di esposizione al sole e di non usare trucco per qualche giorno.

PEELING A LASER: degenza sovrapponibile a quella della tecnica precedente.

 

Riepilogando, tutte queste tecniche sono finalizzate al ringiovanimento del viso, alla correzione di eventuali discromie e sono metodiche con diversa invasività ed indicazioni  che forniscono risultati differenti.

Mi sento di dire con certezza che chi vi proponga risultati miracolosi ed immutabili nel tempo o sia in malafede o utilizzi tecniche non proprio ortodosse.

A questo punto è d’obbligo ricordare che la medicina e la chirurgia estetica devono essere praticate da coloro che hanno un’esperienza ed una qualifica per eseguire e trattare le eventuali complicanze insite in qualsiasi trattamento.

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