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Intervista a Lucia

di Anna Brignolo

 

Lucia nasce a Torino nel 1960 da una famiglia di artigiani. Vive con la famiglia fino a 19 anni, età in cui si sposa con il suo grande amore e da cui ha due figli maschi, oggi di 28 e 21 anni. La sua vita la dedica alla famiglia, al lavoro e alle sue passioni di sempre, la musica e la poesia, la prima ereditata dal papà, la seconda dalla mamma.

Come descriveresti la tua vita?

«La mia vita è stata un susseguirsi di eventi caratterizzati da una contemporanea presenza di gioia e dolore. La tragica morte della sorella minore a un mese dal mio matrimonio… Questa perdita ha scosso tutta la famiglia e ne ha condizionato i rapporti futuri»

Da dove deriva la tua vicinanza ai problemi Alcol-correlati?

«Posso dire che deriva, come per molte altre famiglie, da una cultura del bere, molto comune in Italia e nella regione in cui vivo, il Piemonte. In famiglia c’eravamo accorti che mio fratello maggiore era caduto nella “morsa” dell’alcol, era grande amico di mio marito e insieme a lui ha cominciato a bere. Io non me ne ero resa conto o non volevo rendermene conto poi un giorno il mio primogenito mi ha “aperto gli occhi”!»

Cosa hai fatto dopo aver appreso che in casa tua c’era questo problema?

«Ho telefonato a un’amica che mi ha fatto conoscere la realtà di tante altre famiglie con i medesimi problemi. Con mio marito abbiamo iniziato a partecipare a un gruppo di famiglie in trattamento chiamato CAT (Club Alcologici Territoriali). Oggi, sono 11 anni che partecipiamo al Club, una sera a settimana tutto l’anno e abbiamo trovato molto giovamento»

Ma qual’è la filosofia dei Club in Italia?

«I Club si ispirano al modello impartito dal metodo del Prof. Hudolin, psichiatra di fama mondiale, Direttore della Clinica di Psichiatria, Neurologia, Alcologia ed altre Dipendenze presso l’Università di Zagabria. In Italia vengono correntemente organizzati dei Corsi di sensibilizzazione ai problemi alcol-correlati e complessi, della durata di una settimana, che ti permettono di apprendere il metodo Hudolin, seguirne gli insegnamenti e diventare un aiuto per gli altri, servitrice-insegnante»

Tu sei una servitrice-insegnante?

«Sì, sono servitrice-insegnante da due anni al Club di Carignano. Il termine ha in sé un significato di umiltà, senza il quale nella vita non si riesce a raggiungere nessun obiettivo. Nel Club si impara a prendersi delle responsabilità. Come presidente dell’ACAT (Associazione Club Alcologici Territoriali) mi sono lanciata a organizzare il Corso di sensibilizzazione a Carmagnola nel 2010 e la soddisfazione più grande e di aver trovato molta disponibilità da parte delle persone che lavorano per il Comune, CISA 31 e Dipartimento Dipendenze dell’ASL TO 5»

Lucia mi lascia con un abbraccio, lo stesso che scrisse e dedicò molto tempo fa a sua sorella Annamaria e che qui abbiamo il piacere di pubblicare come condivisione per tutti i prossimi lettori.

L’ABBRACCIO

Quando quel giorno mi abbracciasti forte forte

né tu né io sapevamo ancora che avevi pochi giorni da vivermi accanto.

 

Quell’abbraccio che io tengo custodito gelosamente nel cuore

fu un abbraccio d’amore,

che non è passato

e volato col tempo

ma è rimasto nel tempo

che era

è

e sarà,

ed anche quando i miei occhi si chiuderanno

quell’abbraccio rimarrà in eterno

come il bene che ci siamo volute

cara Annamaria,

perché l’amore resta nel tempo

e niente

lo può cancellare.

 

Lucia

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3 Commenti

  1. grazie per la tua condivisione
    ciao dino

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