Riproponiamo l’articolo di Monica Rosso: INTRODUZIONE AL BUDDISMO
Monica Rosso
“Il Buddismo affronta il mistero della vita spiegando la relazione fra la vastità del cosmo e la profondità dello spirito umano. Si occupa quindi dell’infinita potenzialità dell’essere umano, fornendo un mezzo per manifestarla e quindi usarla per superare le sofferenze della vita”
(Daisaku Ikeda – filosofo buddista e guida della Soka Gakkai )
Il Buddismo è nato per rispondere ad una fondamentale esigenza di tutti gli esseri umani: come superare le sofferenze e vivere un’esistenza realizzata e felice. Nell’India del 500 a. C. Siddharta, dopo anni di ricerche e meditazioni, intuì finalmente la causa del problema: gli uomini soffrono perché la loro visione della realtà è falsata. Di conseguenza, spesso le loro azioni li portano inconsapevolmente verso l’infelicità. Affrontano l’esistenza come chi si muove nell’oscurità con una piccola candela che rischiara a malapena ciò che li circonda. Tutt’intorno un mondo di ombre, incertezze, paure, passi falsi, sofferenze. L’essere umano ha però la possibilità di illuminare il suo cammino. Ecco allora il termine Budda (in sanscrito, “illuminato”).
Siddharta (o Shakyamuni, “il saggio dei Shakya” dal nome del suo popolo), nell’arco di oltre 40 anni di predicazione, insegnò la via per illuminare la propria esistenza e vivere in armonia con l’ambiente. Nel Sutra del Loto, uno dei suoi ultimi insegnamenti, egli rivela l’esistenza di una forza vitale universale che genera, permea e regola tutti i fenomeni della vita. Ogni essere umano, indipendentemente da razza, sesso, cultura ed epoca in cui vive, possiede questa condizione vitale illuminata che egli definisce Buddità, così come possiede i diversi stati vitali che caratterizzano le forme della natura umana (collera, avidità, gioia, sofferenza ecc..).
La Buddità è il potenziale per sviluppare una energia positiva illimitata che porta ad uno stato di felicità consentendo di superare le sofferenze umane e di sviluppare una naturale compassione per gli altri.
Nel Giappone del XIII secolo un giovane monaco, Nichiren Daishonin, visita i principali templi buddisti delle diverse correnti e scuole coesistenti in quel tempo. Con il desiderio di comprendere le varie dottrine buddiste egli avviò un lungo lavoro di studio e ricerca che dopo quindici anni lo portò a stabilire un nuovo tipo di pratica, basata sugli insegnamenti del Budda Shakyamuni e sulle successive interpretazioni date da studiosi indiani, cinesi e giapponesi. Nichiren affermò che l’essenza di questa dottrina è contenuta nella frase Nam-myoho-renge-kyo (Myoho-renge-kyo è il titolo del Sutra del Loto nella sua versione cinese del 406 d.C., riconosciuta come la più completa e autorevole fra le traduzioni).
La recitazione di questa frase risveglia progressivamente la natura illuminata insita in ogni individuo e libera un’energia interiore positiva che consente di vedere e vivere la realtà in modo nuovo. La frase recitata tocca ognuno di noi nella profondità irraggiungibile dall’io razionale, in una dimensione interiore ascrivibile in qualche modo all’inconscio psicanalitico. Si entra così all’interno di una dimensione vastissima e non etichettabile a parole dove si realizzano cose che riteniamo impossibili; l’impossibilità è tale per la nostra mente razionale che classifica, definisce, inquadra, mette limiti.
“Vedere il mondo in un granello di sabbia
E il cielo in un fiore di campo,
tenere l’infinito nel palmo della tua mano,
e l’eternità in un’ora.” (William Blake, Auguries of Innocence)
Per il Buddismo noi siamo l’universo e l’universo è dentro di noi. Difficile capire questo concetto con la mente razionale, impossibile coglierlo con gli occhi dal momento che percepiamo solo una minima parte dell’universo in cui siamo immersi. Viviamo all’interno di una fra 100 miliardi di galassie sinora scoperte, la Via Lattea è composta da centinaia di miliardi di stelle, fra cui il Sole che impiega 225 milioni di anni per compiere un’orbita completa intorno al centro della galassia. La Terra è un puntino che ruota su se stesso a migliaia di chilometri orari; dopo il Sole, la stella più vicina è Alfa Centauri a 40.850 miliardi di chilometri di distanza. Le profondità dell’inconscio ci sfuggono, l’infinita vastità dello spazio ci sfugge. I pensieri si muovono dentro di noi come meteore, i ricordi si depositano, sedimentano, si stratificano, tornano a galla. Miliardi di cellule lavorano dentro di noi in un’armonia di inimmaginabile complessità.
Viviamo tempeste di emozioni, possiamo sentirci leggeri come una brezza o pesanti come una stella di neutroni con i suoi 10 milioni di tonnellate per centimetro cubo.
Un’ora può essere eterna e un anno piò scorrere con estrema velocità; il tempo non è costituito da istanti quantitativamente omogenei che scorrono in un’unica direzione ma piuttosto, come sostenne già il filosofo H.Bergson, è una “durata “ in cui si associano e confondono memoria del passato, presente e aspettativa del futuro. La relatività del tempo, che può essere percepito in modo diverso ma può scorrere anche in modo differente a seconda delle situazioni, è un concetto affrontato anche da Einstein.
Una pietra è fatta di atomi, la composizione chimica di base della vita è la stessa: siamo fatti di carbonio, idrogeno, ossigeno.. .come un fiore, un granello di polvere, un pianeta. Ciò che chiamiamo vita comprende l’infinito movimento di spazio e tempo a cui tutti -uomini, animali, alberi, stelle- siamo soggetti. Si tratta di un movimento che è trasformazione, vibrazione, energia, ritmo vitale alla base della vita in ogni sua forma.
ContinuaMicio-party + Fido-party del 16 marzo 2012: la Signora dei Cento Gatti
Questo nostro incontro ha avuto un’ospite di eccezione, Gabriella, da noi soprannominata la ”Signora dei Cento Gatti”.
È stata, la sua, una presenza che ha affascinato i nostri partecipanti, tant’è che una nostra amica l’ha definita un personaggio da fiaba, etereo e fluttuante.
Ha vissuto parecchi anni in Oriente, dove si è laureata in Medicina Naturale, ed ha abbracciato la filosofia buddista. Oggi a 69 anni, colpisce per la sua dolcezza e per la sua passione per gli animali.
In effetti è una persona speciale perché da anni vive con cento gatti (poco più o poco meno a seconda dei periodi) in un appartamento a Torino che ha “arredato” in funzione dei suoi trovatelli.
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